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Milan Kundera - La festa dell'insignificanzaLa fête de l'insignifiance (2014)
Adelphi, Milano, 2013
traduzione di Massimo Rizzante
14,7x22,1 cm, 128 pp.
ISBN 978-88-459-2854-3
Gettare una luce sui problemi più seri e al tempo stesso non pronunciare una sola frase seria, subire il fascino della realtà del mondo contemporaneo e al tempo stesso evitare ogni realismo - ecco
La festa dell'insignificanza. Chi conosce i libri di Kundera sa che il desiderio di incorporare in un romanzo una goccia di «non serietà» non è cosa nuova per lui. Nell'
Immortalità Goethe e Hemingway se ne vanno a spasso per diversi capitoli, chiacchierano, si divertono. Nella
Lentezza, Vera, la moglie dell'autore, lo mette in guardia: «Mi hai detto tante volte che un giorno avresti scritto un romanzo in cui non ci sarebbe stata una sola parola seria ... Ti avverto però: sta' attento». Ora, anziché fare attenzione, Kundera ha finalmente realizzato il suo vecchio sogno estetico - e
La festa dell'insignificanza può essere considerato una sintesi di tutta la sua opera. Una strana sintesi. Uno strano epilogo. Uno strano riso, ispirato dalla nostra epoca che è comica perché ha perduto ogni senso dell'umorismo. Che dire ancora? Nulla. Leggete!
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