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Tomaso Montanari, Andrea Bigalli - Arte è liberazione
Gruppo Abele, Torino, 2020
16,7x24 cm, 321 pp.
L’arte è bellezza, ma è, prima ancora, storia delle persone e del loro percorso di liberazione e di presa di coscienza del mondo e della società. Le opere d’arte non sono solo “pezzi da museo” o, peggio, oggetti di consumo di quella che viene chiamata l’industria culturale. Studiare l’arte e visitare le sue espressioni serve a diventare cittadine e cittadini. Amare l’arte non significa occuparsi dei gingilli dei ricchi, ma di un patrimonio culturale comune che appartiene anche a chi, apparentemente, non ha nulla. Un patrimonio grazie al quale scoprire che è esistito un passato diverso, e che dunque sarà possibile anche un futuro diverso. Da questa consapevolezza nasce il libro di Tomaso Montanari e Andrea Bigalli, una finestra su venti vere “grandi opere”, note e meno note, del nostro Paese. Spaziando fra venticinque secoli e venti regioni, si va da Masaccio ai Murales di Orgosolo, dall’Abbazia di Novalesa a Giotto, dai Bronzi di Riace a Carlo Levi.
pp. 18-19
CITAZIONE
[...] bisogna pensare ciò che non abbiamo ancora immaginato. E avere la determinazione di guardare il fondo degli abissi che si aprono davanti a noi, farci scrutare a nostra volta, nel silenzio che inevitabilmente diviene un pensiero, una necessità, un significato.
p. 53
CITAZIONE
Ebbene, nessun popolo europeo è meticcio quanto gli italiani, frutto di infinite fusioni che lasciano traccia in ogni manifestazione culturale. E ogni tentativo di costruire, retrospettivamente, una purezza anche in ambiti più ristretti è destinato a scadere nel ridicolo.
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