Citazioni dai libri

  1. Emmanuel Carrère - I baffi

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    carrere emmanuel
    By Hartia il 9 April 2023
     
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    Emmanuel Carrère - I baffi
    La Moustache (1986)

    Adelphi Edizioni, Milano, 2020,
    traduzione di Maurizia Balmelli
    14x22 cm, 149 pp.,
    ISBN 9788845934599.


    È quasi un capriccio, uno scherzo, quello di tagliarsi i baffi, da parte del protagonista di questo inquietante romanzo. Ma ci sono scherzi (Milan Kundera insegna) che possono avere conseguenze anche molto gravi. Il nostro non più baffuto eroe si troverà infatti proiettato di colpo – lui che voleva solo fare una sorpresa alla moglie – in un universo da incubo: perché tutti quelli che lo conoscono da anni, e la moglie per prima, affermano di non averli mai visti, quei baffi, e che dunque nella sua faccia niente è cambiato. Il mondo comincia allora ad apparirgli «fuor di squadra», e il confine tra la realtà e la sua immaginazione sempre più sfumato. Delle due l’una: o è pazzo, o è vittima di un mostruoso complotto, ordito dalla moglie con la complicità di amici e colleghi, per convincerlo che è pazzo. Non gli resta che fuggire, il più lontano possibile. Ma servirà? O non è altro, la fuga stessa, che il punto di non ritorno? Per nessun lettore sarà facile ripensare a questo libro – in cui ritroviamo le atmosfere visionarie e paranoiche di quel Philip K. Dick sul quale Emmanuel Carrère ha scritto con illuminante finezza – senza un brivido di turbamento.

    p. 50
    CITAZIONE
    Lei disse che a prima vista tutto ciò sembrava impossibile, però forse capitava, a volte. Ma a chi? A nessuno, non conoscevano nessuno, non avevano sentito parlare di nessuno a cui fosse accaduto di credere di avere i baffi e non averli.


    p. 104
    CITAZIONE
    Il fatto di arrivare senza bagagli, di chiedere un biglietto per una destinazione qualunque gli procurava una specie di ebbrezza, un'impressione di libertà sovrana che aveva creduto riservata ai protagonisti dei film, appena alterata dal timore che, nella vita, non fosse così facile. Ma dopotutto perché no. E l'ebbrezza aumentò ulteriormente quando il tassista chiese «Roissy 1 o 2?»: si sentì dotato di un potere di scelta planetario, libero di decidere su due piedi se decollare per l'Asia o per l'America. In realtà non sapeva bene a quali regioni del mondo, o a quali compagnie, corrispondessero i settori dell'aeroporto, ma quell'ignoranza rientrava nel normale ordine delle cose, non gli causava alcun imbarazzo, e disse a caso: «Roissy 2, per favore», risprofondando nel sedile senza la minima preoccupazione.


    Edited by Hartia. - 9/4/2023, 18:31
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